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Fare della vita un dono: Grande successo al Catona teatro per il musical su padre Kolbe

 

 

L’opera rock su padre Kolbe “Fare della vita un dono” infiamma il Catona teatro e registra il tutto esaurito.

Il musical, di Daniele Ricci, ispirato alla vita di padre Kolbe è stato realizzato dai piccoli fratelli e sorelle di Maria Immacolata con il contributo di un centinaio di persone.

Impegnati attivamente tutti i membri della fraternità: padre Gaetano, nel ruolo di San Massimiliano, padre Totò, nel ruolo del pellegrino narrante, suor Francesca, nel ruolo di suor Felicita, padre Giuseppe, nel ruolo del superiore dei francescani, mentre le musiche e i canti sono stati curati dal vivo da suor Mariarosaria, suor Cetta, suor Francesca, padre Giuseppe e dietro le quinte tutti gli altri fratelli e sorelle impegnati con le scene, cambi costumi e tutto quanto necessario alla messa in scena dell’opera.

La macchina organizzativa ha funzionato alla perfezione: musica, scenografie, coreografie sono arrivate al cuore della gente mentre i riflettori sono rimasti puntati sulla figura di San Massimiliano patrono del difficile Secolo teatro di guerre, stermini, odio razziale. Nel secolo dei totalitarismi il male non ha soffocato l’anelito alla libertà degli uomini che hanno continuato a credere nell’amore.

San Massimiliano è il santo dell’amore creativo: “solo l’amore crea” ha continuato a gridare senza perdere mai la prospettiva del bene nella convinzione che questo avrebbe prevalso.

L’opera ha offerto la possibilità di giungere attraverso un’attenta rivisitazione della memoria alla viva coscienza della propria identità.

Il XX secolo è stato si teatro delle ideologie del male  ma è stato anche teatro del loro superamento attraverso il bene: “homo homini”,  un uomo per un altro uomo,  il dono di sé, per salvare la vita di un padre di famiglia nel campo di concentramento, rappresenta il culmine dell’Amore creativo di Dio incarnato nella vita di San Massimiliano.

La realizzazione di questa opera ha rappresentato un prezioso momento di aggregazione, di lavoro creativo, di sacrificio, di tempo donato nel servizio sia per la fraternità dell’Immacolata sia per tutti i laici impegnati.

Un’ opera di evangelizzazione che, attraverso l’arte e i talenti di ognuno, ha ripercorso le tappe principali della  vita di padre Kolbe sfiorando le corde del cuore: la vocazione, la scelta delle due corone, l’amore per l’Immacolata, la missione di sacerdote,  professore,  giornalista,  fondatore della  “Città dell’Immacolata” in Polonia,  missionario verso  il Giappone ed in fine amore donato ad Auschwitz: l’offerta della propria vita per salvare uno sconosciuto condannato a morte.

L’amore ha guidato la vita di padre Kolbe e guida oggi la vita dei  piccoli fratelli e sorelle di Maria Immacolata consacrati a Dio,  attraverso l’Immacolata, ispirandosi a San Massimiliano.

Sabato 13 settembre alle 21 sarà possibile assistere alla seconda rappresentazione presso l’Anfiteatro di Palmi.

 

Roberta Macrì

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