Cosa fanno una cinquantina di ragazzi dai 4 ai 13 anni una sera d’inverno in parrocchia? Diversamente da quello che verrebbe subito da pensare non si sono radunati per fare una mega tombolata, né per divertirsi in una festa in cui avrebbero ricevuto dei premi in dono. Per una volta, il dono hanno deciso di farlo a tutti coloro che hanno accolto l’invito a prendere parte al musical “È Natale, ma dove sono andati tutti?” messo in scena nella parrocchia Santa Maria degli Angeli la sera del 30 dicembre: padre Giuseppe, i propri genitori, parenti, amici e semplici conoscenti sono tornati nelle rispettive case riportandosi il fermento dei ragazzi negli occhi, agitazione dettata dal timore di far bene ciò per cui si erano impegnati con entusiasmo per mesi, coi sorrisi, gli imbarazzi, la gioia e l’arcobaleno di emozioni del caso. Accompagnati dal coro parrocchiale che li ha sostenuti, esibendosi dal vivo su tutte le musiche che hanno fatto da intercalare alle varie scene recitate o da base alle semplici, ma ben costruite, coreografie, hanno dato vita a una storia  il cui messaggio è risuonato chiaro nell’aula liturgica per poi tornare come un’eco nei nostri cuori: ognuno di noi è chiamato nella sua peculiarità, con gli strumenti che ha in dono, nella semplicità del proprio vissuto quotidiano a rendere lode al Bambino Gesù. E allora bambini felici, genitori, stranieri, suonatori, re magi e tanti piccoli pastori si sono radunati insieme agli angeli per festeggiare la nascita del Salvatore davanti la grotta di Betlemme, in un fantasioso salto temporale che ha messo fine alle paure di un narratore reso scettico dal materialismo imperante della sua contemporaneità, emerso, con crudezza, dai dialoghi iniziali di alcuni ragazzi incontrati per strada. Un viaggio di speranza, un viaggio di fiducia nell’animo umano che appena trova respiro riesce a tornare all’essenzialità del bello. Un inno di pace e integrazione tra i popoli, un coro di gioia e una danza della vita: questa la sintesi di ciò cui abbiamo assistito in una fredda sera d’inverno nella nostra parrocchia. Una pioggia di emozioni, di quelle che scaldano il cuore. Grazie alla tenacia di Carmelo Gramuglia e di tutti coloro che lo hanno affiancato in questo percorso di preparazione, una piccola luce di speranza si è accesa nella nostra parrocchia. Grazie ragazzi, è giunta l’ora di andare e annunciare sui monti che è nato il Salvatore.